lunedì 2 febbraio 2015

Le "dislessie" nei loro processi dialogici e il Piano Didattico Personalizzato: Come richiederlo a scuola


a.      Cosa può fare la famiglia?

La famiglia che si avvede per prima delle difficoltà del pro­prio figlio o della propria figlia, ne informa la scuola, sollecitandola ad un periodo di osserva­zione. Essa è altrimenti, in ogni caso, informata dalla scuola delle persistenti difficoltà del proprio figlio o figlia.

La famiglia:

ü provvede, di propria iniziativa o su segnalazione del pe­diatra o della scuola - a far valutare l’alunno

ü condivide le linee elaborate nella documentazione dei percorsi didattici individualizzati e personalizzati ed è chia­mata a formalizzare con la scuola un patto educa­tivo/formativo che preveda l’autorizzazione a tutti i docenti del Consiglio di Classe - nel rispetto della privacy e della ri­servatezza del caso - ad applicare ogni strumento compensa­tivo e le strategie dispensative ritenute idonee tenuto conto delle risorse disponibili;

ü sostiene la motivazione e l’impegno dell’alunno o stu­dente nel lavoro scolastico e domestico;

ü verifica regolarmente lo svolgimento dei compiti asse­gnati;

ü verifica che vengano portati a scuola i materiali richie­sti;

ü incoraggia l’acquisizione di un sempre maggiore grado di autonomia nella gestione dei tempi di studio, dell’impegno scolastico e delle relazioni con i docenti;

ü considera non soltanto il significato valutativo, ma an­che formativo delle singole discipline.

Sulla scorta di tali necessità, le istituzioni scolastiche prov­vederanno a predisporre incontri con le famiglie coinvolte a cadenza mensile o bimestrale, a seconda delle opportunità e delle singole situazioni in esame, affinché l'operato dei docenti risulti co­nosciuto, condiviso e, ove necessario, coordinato con l'azione educativa della famiglia stessa (Dalle linee guida – 12 luglio 2011 - della legge ita­liana sulla dislessia n.170 del 8 ottobre 2010).

 

b.      Cosa possono fare gli insegnanti?

La eventuale presenza all’interno dell’Istituto scolastico di un docente esperto, con compiti di referente, non deve solle­vare il Collegio dei docenti ed i Consigli di classe interessati dall’impegno educativo di condividere le scelte.

Risulta, infatti, indispensabile che sia l’intera comunità edu­cante a possedere gli strumenti di conoscenza e competenza, affinché tutti siano corresponsa­bili del progetto formativo elaborato e realizzato per gli alunni con DSA.

In particolare, ogni docente, per sé e collegialmente:

ü durante le prime fasi degli apprendimenti scolastici cura con attenzione l’acquisizione dei prerequisiti fondamentali e la stabilizzazione delle prime abilità relative alla scrittura, alla lettura e al calcolo, ponendo contestualmente attenzione ai segnali di rischio in un’ottica di prevenzione ed ai fini di una segnalazione;

ü mette in atto strategie di recupero;

ü segnala alla famiglia la persistenza delle difficoltà nono­stante gli interventi di recupero posti in essere;

ü prende visione della certificazione diagnostica rilasciata dagli organismi preposti;

ü procede, in collaborazione con i colleghi della classe, alla documentazione dei percorsi didattici individualizzati e personalizzati previsti;

ü attua strategie educativo - didattiche di potenziamento e di aiuto compensativo;

ü adotta misure dispensative;

ü attua modalità di verifica e valutazione adeguate e coe­renti;

ü realizza incontri di continuità con i colleghi del prece­dente e successivo ordine o grado di scuola al fine di condividere i percorsi educativi e didattici effettuati dagli alunni, in particolare quelli con DSA, e per non disperdere il lavoro svolto (Dalle linee guida – 12 luglio 2011 - della legge ita­liana sulla dislessia n.170 del 8 ottobre 2010).

 

c.      Perché deve essere organizzata una formazione strutturata degli insegnanti?

La formazione degli insegnanti e dei dirigenti scolastici è un elemento fondamentale per il raggiungimento delle finalità di prevenzione della di­slessia a scuola.

Un principio generale è che la competenza sui DSA dovrà permeare il corpo docente di ogni classe, in modo che la gestione e la programmazione di passi significativi (per es. il PDP) non sia delegata a qualcuno dei docenti, ma scaturisca da una parte­cipazione integrale del consiglio di classe (Dalle linee guida – 12 luglio 2011 - della legge ita­liana sulla dislessia n.170 del 8 ottobre 2010).




Cosa significa l’acronimo P.D.P.?


Secondo                  

    l’ASSOCIAZIONE

 

ITALIANA     DISLESSIA

PIANO:

è “studio mirante a predisporre un'azione in tutti i suoi sviluppi”: un programma, un progetto, una strategia.

DIDATTICO:

lo scopo della didattica è il miglioramento:

ü  dell'efficacia e soprattutto dell'efficienza dell'apprendimento dell’allievo, che comporta, quindi, una diminuzione dei tempi di studio e del dispendio di energie;

ü  dell‘ efficacia e dell'efficienza dell'insegnamento del docente.

PERSONALIZZATO

indica la diversificazione delle metodologie, dei tempi, degli strumenti nella progettazione del lavoro della classe (C.M. n 4099 del 05/10/2004 e n.4674 del 10/05/2007 per studenti dislessici-art. 10 DPR 122 giugno 2009. Circ. MIUR 28.5.2009)


 


Che funzione ha il PDP dell’alunno DSA nel Progetto Didattico di classe?


1.             Creare un percorso tagliato su misura per l’alunno con  DSA.

2.             Monitorare il suo andamento.

3.             Attivare un lavoro collegiale e condiviso.

4.             Facilitare il passaggio di informazioni.

5.             Descrivere il funzionamento delle abilità strumentali

6.             Individuare le caratteristiche del processo di apprendimento

7.             Riflettere sulle strategie per lo studio e sugli strumenti utilizzati

8.             Individuare “eventuali” modifiche all’interno degli obiettivi disciplinari per il conseguimento delle competenze fondamentali

9.             sostenere le strategie metodologiche e sviluppare le didattiche adottate

10.      Individuare gli strumenti compensativi

11.      adottare criteri e modalità di verifica e valutazione

12.      Focalizzare l’attenzione sull’assegnazione dei compiti a casa

13.      Costruire e sviluppare relazioni di collaborazione scuola/famiglia

 

Chi redige il P.D.P.?

La stesura avviene collegialmente da parte dei docenti della classe in cui è inserito l’alunno con

diagnosi DSA dopo un periodo di osservazione.

Partecipano alla compilazione:

ü Il team dei docenti o il consiglio di classe

ü La famiglia

ü Il referente dislessia

 

La stesura del PDP è di competenza dei docenti e quindi la partecipazione del clinico non è vincolante e neppure la sua sottoscrizione.

 

Chi firma il P.D.P.?

ü Dirigente Scolastico;

ü Docenti;

ü Genitori

ü Referente DSA

 

I genitori possono suggerire anche delle modifiche; Infatti è essenziale una elaborazione condivisa.

 

Quali sono i tempi per redigere il P.D.P.?

La sua redazione avviene:

ü all’inizio di ogni anno scolastico entro i primi tre mesi per gli studenti già segnalati

ü su richiesta della famiglia in possesso di segnalazione specialistica.

 

Qual è l’iter completo per giungere alla compilazione del PDP?

ü acquisizione della segnalazione specialistica;

ü incontro di presentazione tra: il coordinatore della classe, la famiglia dello studente, il Dirigente Scolastico e/o il referente DSA per la raccolta delle informazioni(verbalizzazione da parte del coordinatore);

ü accordo tra i docenti per la sua predisposizione e per la distribuzione della modulistica da compilare (ad es. nel C.d.C. di Ottobre)

ü stesura finale e sottoscrizione del documento (docenti e genitori dello studente) (nel successivo C.d.C. di Novembre).

ü Il PDP deve essere verificato due o più volte l’anno a cura del team dei docenti o del Consiglio di Classe (per es. in sede di scrutini).

 

Quante copie del P.D.P. devono essere redatte?

Tre, delle quali una copia viene consegnata alla famiglia.

 

Chi consegna il P.D.P. alla famiglia?

Il coordinatore di classe da solo o insieme ad un altro collega.

Che durata ha un PDP?

Dura un anno scolastico.

Come richiederlo ufficialmente a scuola?

Attraverso il nostro modulo allegato:

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