venerdì 21 dicembre 2018

Perché i disegni si possono interpretare. I test proiettivi carta e matita: Il Test psicologico dell'Albero di Karl Koch a cura di Salvatore Sasso


Il disegno test dell'albero di Karl Koch



L’albero rappresenta la persona che disegna. Non importa che il bambino sappia disegnare un albero, l’importante è che provi a disegnarlo come lo sa fare lui. Nel corso del tempo si possono osservare i diversi cambiamenti del bambino dovuti alla crescita. È possibile rilevare anche eventuali disagi.


SOMMINISTRAZIONE

Materiale occorrente
ü  Una matita
ü  Una gomma
ü  Un temperamatite
ü  Sette colori (blu, verde, rosso, giallo, viola, marrone, nero)
ü  Alcuni fogli di carta bianca formato A4




Cosa non si può usare
ü  Squadra
ü  Righello
ü  Compasso
ü       
ü   Tutti quegli strumenti che non permettono di esprimersi a mano libera

Tipo di consegna al bambino iniziale

“Disegna un albero”

Tempo per la realizzazione

Senza un preciso limite


INTERPRETAZIONE

Evoluzione del disegno

Età
                                            Maschi e Femmine

4-5 anni:
Abbozzo di albero disegnato con tratti elementari ed essenziali; tratto singolo o raddoppiato, non chiuso alle estremità; successivamente si chiude in alto, sul cui contorno spuntano dei sottili rametti.
5-6 anni:
L’albero assume forme e colori naturali. Si radica sul terreno che è tratteggiato o da una linea o dalle stesse radici che vengono continuate con il disegno. Via via si arricchisce di particolari.
    7 anni:
Dopo l’inizio della scuola l’albero acquisisce proporzioni e orme più realistiche.


Disposizione del disegno sul foglio

La collocazione dell’albero sul foglio, che rappresenta l’ambiente, consente di comprendere come il bambino affronti la sua relazione con l’esterno del Sé


Quando il disegno dell’albero occupa sul foglio:

tutto lo spazio

Il bambino non mostra inibizione, è generoso, ma anche u po’ invadente.
lo spazio in alto
Il bambino è idealista e sognatore.
lo spazio in mezzo
Il bambino ha ancora bisogno di sentirsi al centro dell’attenzione.
lo spazio in basso con tanto spazio sopra
Sappiamo che la frequenza è maggiore nei bambini piccoli. Se il disegno è stato fatto da un adolescente, bisogna domandarsi quanto sia in grado di affrontare la vita fuori dal contesto familiare. L’esigenza del ragazzo, in questo caso, è prevalentemente quella di essere rassicurato e protetto. Ricordiamo l’ambivalenza dell’adolescente lungo la linea che si sviluppa tra ricerca di autonomia/di protezione


Le tre zone

Vi sono tre elementi importanti da considerare nel disegno dell’albero: le radici, il tronco, la chioma:

Zona
Significato

Le radici
Rappresenta il legame tra la terra (la madre), da dove arriva la linfa per la vita dell’albero e su cui è poggiato e sostenuto il tronco (il figlio).  A livello metaforico simboleggiano la vita dell’Io, protetto e nutrito dall’affetto della madre che è elemento di sicurezza e sostegno. La zona oscura del sotto terra, ossia il mondo emozionale, rimane costantemente presente nella memoria di ogni persona per favorire uno sviluppo globale nella crescita.
Il tronco
Simboleggia l’Io e la percezione che il bambino ha dei suoi processi relativi ala sicurezza, ossia come si pone di fronte alle difficoltà insieme ai suoi bisogni di aiuto e protezione. Di fronte al disegno di un tronco grosso, possiamo dedurre che il bambino possa avere una personalità articolata, fondata sulla fiducia in sé e negli altri. Inoltre può essere un indizio di forza fisica per affrontare con vigore qualsiasi problema.
La chioma
Rappresenta il prodotto dell’integrazione fra le radici e il tronco, quindi il porsi del bambino nel mondo esterno. I rami pertanto si espandono dall’Io (il tronco) all’ambiente (la chioma). La posizione dei rami dimostra la chiusura o l’apertura nella comunicazione, il grado di adattamento all’altro. A livello metaforico la chioma rappresenta l’egocentrismo del bambino; quindi possiamo osservare se egli è in grado di andare verso l’altro, ridimensionando la sua autoreferenzialità.


Analisi degli elementi dell’albero

Albero piccolo
Rappresenta l’introversione e la propensione del bambino a lavorare da solo e di voler giocare con amici non confusionari. Dimostra anche una richiesta di attenzione affettiva.
Albero grande
Indica un aspetto estroverso del bambino che inoltre ama stare sempre con gli altri. Rivela anche la sua generosità che gli permette di non essere attaccato alle cose e per la quale ama regalare i suoi giocattoli.  
L’abete
Simboleggia la nostalgia e i valori tradizionali. Richiama il simbolo del Natale, quindi l’intimità e il bisogno di stare insieme alle persone care. Il bambino che lo disegna ha come tratto la timidezza, non ama avere molta gente intorno, preferibilmente amici fidati. Ha bisogno di essere rassicurato di fronte alle difficoltà.
Il cipresso
La caratteristica prevalente del disegnatore è la riflessione e l’uso di parole necessarie per comunicare. Potrebbe essere amante di letteratura e di estetica.
Il salice piangente
È sinonimo di eleganza e di indipendenza. Altre caratteristiche: la tristezza e il bisogno di raccoglimento.
L’albero con la frutta
Rappresenta un bambino con ricchezza di sentimenti, generosità e desiderio di rendere felici le persone che lo circondano. È predisposto ad aiutare gli altri. Ha molti amici con cui ricopre il ruolo di leader. A scuola ha un buon rendimento  in tutte le discipline. Quando i frutti sono sospesi sulla chioma e non attaccati ai rami dell’albero, il bambino potrebbe essere malinconico e avere poca fiducia in sé e nelle sue capacità.
I rametti lungo il tronco
Rappresentano lo sviluppo della sessualità.
Fiori, farfalle, arcobaleni
Prevalentemente nelle bambine. Simboleggiano affettività, tenerezza, bisogno di rendersi gradevoli.
Le foglie cadenti
Simboleggiano aspetti malinconici del carattere. Evidenziano delicatezza d’animo e poca resistenza alle frustrazioni.
Le foglie disegnate sui rami
Mostrano generosità e desiderio di fare.
L’albero con un nido o un nodo sul tronco
Segnala il bisogno di protezione. Il bambino ha un forte legame di attaccamento con la madre. Ha bisogno di essere coccolato e nutrito. Non è lento ma ha i suoi tempi. La scoperta dei suoi interessi è lenta perché tende a tenere tutto nel suo nido. Preferisce il piccolo gruppo.
L’albero con tante radici
La metafora riguarda il forte attaccamento del bambino alla famiglia, in special modo alla madre.
L’albero senza radici
Rappresenta una figura materna che sostiene ma non nutre. Il bambino pertanto ha sviluppato un attaccamento di tipo insicuro. Per tale situazione a scuola ha molti insuccessi e inoltre ha paura di crescere e ciò ritarda il confronto con il mondo esterno.
Il sole
È il simbolo della figura paterna. Può essere una richiesta al padre affinché si occupi di più del figlio (l’albero giovane).



domenica 16 dicembre 2018

Perché i disegni si possono interpretare. I test proiettivi carta e matita: Il disegno test della figura umana di Florence Machover a cura di Salvatore Sasso


Il disegno test della figura umana di Florence Machover



Nel disegno della figura umana il bambino rappresenta inconsciamente se stesso, quindi un disegno con una figura ben proporzionata  e strutturata ci rivela un bambino con una buona percezione del proprio schema corporeo.
Il disegno segue un'evoluzione che, secondo alcune ricerche, varia anche in base al sesso. All'età di tre anni, ad esempio, la figura umana viene rappresentata secondo la forma di un uomo "girino", solo dai quattro anni in poi compaiono generalmente la testa e gli occhi.
Una particolare attenzione merita l'analisi dei particolari del viso, perché questo racchiude tutti gli organi di senso che permettono la comunicazione con il mondo esterno.
È interessante, altresì, osservare questi aspetti mentre il bambino disegna:
-       la dimensione del disegno;
-       la disposizione sul foglio,
-       le proporzioni (rapporto testa, tronco e arti);
-       il tratto grafico (il gesto curvo o angoloso, la forza del tratto, ecc.);
-       i colori utilizzati;

SOMMINISTRAZIONE

Materiale occorrente
ü    Una matita
ü    Una gomma
ü    Un temperamatite
ü    Sette colori (blu, verde, rosso, giallo, viola, marrone, nero)
ü    Alcuni fogli di carta bianca formato A4
Cosa non si può usare
ü    Squadra
ü    Righello
ü    Compasso
ü    Tutti quegli strumenti che non permettono di esprimersi a mano libera
Tipo di consegna al bambino iniziale
“Disegna una figura umana, la più bella possibile. Se vuoi puoi usare anche i colori che vedi davanti a te”
Tipo di consegna successiva
Dopo che il bambino ha terminato il primo disegno chiedergli: “Ora che hai disegnato un bambino/una bambina – un uomo/una donna, mi disegni il sesso opposto?”
Tempo per la realizzazione
Senza un preciso limite




INTERPRETAZIONE

Evoluzione del disegno
Per avere un’idea dello sviluppo psicofisico del bambino e del suo livello di evoluzione grafica, vediamo quali sono le tappe attraversate dall’infanzia all’adolescenza nei due sessi.

Età
Maschio
Femmina
3 anni ~
Uomo girino
Uomo girino
4 anni ~
Testa, occhi, disegno orientato
Testa, occhi, tronco, braccia, gambe
5 anni ~
+ Naso, tronco lungo, braccia, braccia e gambe attaccate al corpo, piedi, abito colorato
+ Bocca, naso, braccia attaccate al corpo, piedi, abito colorato
6 anni ~
+ Colori realistici del volto, bocca, contorni a matita. Braccia e gambe a due tratti, pantaloni
+ Capelli, tronco lungo, braccia e gambe a due tratti, pantaloni o gonna, scarpe
7 anni ~
+ Dita, scarpe
+ Colori realistici del volto, contorno a matita, dita
8 anni ~
+ Braccia e gambe proporzionate
+ Occhi evoluti, tronco delineato, collo, braccia e gambe proporzionate, posizione corretta delle braccia, gambe flessibili, maniche e corpetto dello stesso colore
9 anni ~
+ bocca evoluta, naso evoluto, tronco delineato, sesso riconoscibile, posizione corretta delle braccia
+ Bocca evoluta, collo delineato, sesso riconoscibile, cintura
10 anni ~
+ Occhi evoluti, palmo della mano, gambe con forma flessibile, posizione naturale dei piedi, maniche e corpetto dello stesso colore, età riconoscibile
+ Equa larghezza degli occhi, spalle, testa proporzionata, palmo della mano, cinque dita, età riconoscibile
11 anni ~
+ Capelli, collo, spalle, cintura
+ Naso evoluto, acconciatura, posizione naturale dei piedi
12 anni ~
+ Equa larghezza degli occhi, pupille, acconciatura, testa proporzionata, figura personalizzata
+ Equa altezza degli occhi, tre dettagli degli occhi, pupille sopracciglia, bocca rossa



Disposizione del disegno sul foglio
A seconda di come il disegno è disposto sul foglio, abbiamo un simbolismo spaziale dipendente dalla zona del foglio in cui esso è stato collocato dal bambino.
Il foglio da disegno può essere diviso in nove parti.

Zone del foglio da disegno
Significato delle 9 zone del foglio A4 (cm 21x29,7)
Zona superiore del foglio (riguarda il pensiero)
Ricordo



Fantasia
Sogno


Zona intermedia del foglio (riguarda la realtà e l’attualità)
Legame con le origini


Egocentrismo
Io proiettato nel futuro


Zona inferiore del foglio (riguarda la materialità)
Paura



Insicurezza
Desiderio






Analisi degli elementi del disegno
Il disegno del bambino è estremamente legato alla percezione che lui ha del suo corpo inserito all’interno di un contesto. La dimensione ha come misura la linea che va dall’apice della testa (capelli o cappello compresi) fino ai piedi.

 Una giusta dimensione del disegno
Si estende tra gli 8 e i 18 centimetri. I maschi fra i 3 e i 4anni disegnano figure molto grandi (bisogno di dimostrare la loro prestanza fisica). Nel maschio vi sono altri due periodi critici tra i 5 e i 6 anni e durante la pubertà (sviluppo del processo d costruzione dell’identità). Le bambine hanno uno sviluppo della grandezza delle figure più progressivo rispetto ai maschi. Disegnano figure grandi nella pubertà.
Disegno molto piccolo
Generalmente rappresenta un livello di auto-percezione piuttosto basso, il bambino ha poca fiducia in sé. Si considera come variabile anche la timidezza.
 Disegno molto grande
Manifesta sicurezza e fiducia di sé, a volte anche esuberanza. Il disegno occupa in altezza più di metà del foglio.
 Testa grande:
Il bambino, probabilmente, mostra un bisogno di scambio, di comunicazione con l’ambiente che lo circonda. È presente anche il desiderio di mettersi in mostra
Testa piccola
In alcuni casi è un segnale di esperienze difficili vissute nella prima infanzia legate a problemi, ad esempio, alimentari (intolleranze, scarso appetito, ecc.) o relazionali (ricoveri in ospedale).
Capelli
Quando sono lunghi rappresentano la forza e la vitalità, anche sessuale. Nel sesso femminile evidenziano la spinta a piacere oppure a crearsi un gruppo di amichette e amichetti.
Cappello
Può avere come significato il sentirsi osservato dall'adulto, oppure essere fatto da questi oggetto di divieti. Nell'adolescenza a livello metaforico il cappello maschera la sessualità repressa.
Occhi piccoli:
Indicano timidezza e, a volte, anche diffidenza verso qualche adulto. 
Occhi grandi:
Esprimono curiosità e desiderio di dominare la realtà. Possono evidenziare il rifiuto da parte delle persone adulte. 
Occhi chiusi
Sono segno di civetteria o narcisismo
Collo lungo
Manifesta il bisogno del bambino di esplorare la realtà che lo circonda, unito ad una grande fantasia che lo porta in un mondo di sogni. Il bambino può isolarsi con i suoi pensieri. 
Orecchie disegnate o ben evidenziate
 
Le orecchie sono il simbolo dell’ascoltare, della curiosità. Il bambino è particolarmente attento alla realtà che lo circonda. Tuttavia, quando sono molto grandi esprimono una svalutazione di se stessi, una scarsa autostima.
La bocca
è la via della nutrizione, dunque rappresenta una  forza di crescita. Quando è colorata intensamente di rosso denota, generalmente, una forma di aggressività; quando è disegnata come una linea sottile (normale prima dei 7 anni) è sintomo di insoddisfazione o disappunto; quando non viene disegnata rivela una carenza di affetto.
Presenza di denti
I denti hanno la funzione di rosicchiare, il bambino potrebbe nascondere una rabbia per qualcuno che lo fa sentire a disagio.
Mento
Quando è pronunciato vuol dire che il bambino desidera affermarsi sui coetanei.
Naso
È un simbolo fallico (è disegnato maggiormente dai maschi). In caso di deformazione o accentuazione significa che il bambino ha paura/desiderio della sessualità. La sua omissione rappresenta la paura delle prime pulsioni sessuali nell’età puberale.
Barba o baffi
Sono il simbolo della forza, della creatività, ma anche un modo per adulare.
Braccia lunghe
Il bambino mostra la necessità di abbracciare, di comunicare, è un segno di grande affettività (a meno che le mani non siano rappresentate con artigli o pugni chiusi, in questo caso potrebbero nascondere atteggiamenti più aggressivi).
Braccia corte
Paura di incontrare l’altro. Insicurezza, timidezza e bisogno di essere continuamente rassicurato.
Mani grandi
Caratteristica ambivalente, poiché le mani servono ad accarezzare, ma anche a picchiare. In ogni caso è forte il bisogno di scambio.
Tronco
Significa l'instintualità e la materialità
Esile: il bambino è poco soddisfatto del proprio corpo
Eccessivamente ridotto: evidenzia segni di inferiorità
Linea o cintura: la presenza di un tale oggetto significa che affettività e sessualità sono separate
Petto con due seni: forte legame con la madre
Bottoni: forte legame con l’ambiente familiare. Sono una sorta di ombelico, ossi una cicatrice di un distacco mal tollerato.
Organi sessuali
Raramente disegnati. Se lo sono si evidenzia un grave disagio.
Gambe lunghe
Le gambe sono il simbolo del movimento, ma quando sono molto lunghe potrebbero rivelare il desiderio del bambino di crescere in fretta (per raggiungere una figura adulta/modello).
Gambe corte
Segno di stabilità e robustezza. Il bambino è con i piedi per terra.
Piedi
Stabilità e sicurezza. Hanno anche un simbolismo sessuale.
Grandi e ben piantati: solidità e sicurezza
Piccoli o mancanti: timore, difesa nei confronti dell’ambiente.




Tratto grafico

Gesto curvo nel tratto grafico
Il bambino manifesta una grande capacità di adattamento. È estroverso e socializza facilmente con i coetanei.
Gesto angoloso nel tratto grafico
La presenza nel tratto di figure spigolose o geometriche, è solitamente espressione di un bambino tenace, di grande volontà ed è dovuto, in alcuni casi, ad un'educazione abbastanza rigida.
Tratto leggero nel disegno
È un bambino generalmente molto sensibile che accoglie ogni stimolo come sollecitazione e crescita.
Tratto pesante nel disegno
È un bambino con molta grinta e determinazione che, a volte, agisce in modo impulsivo.       
Tratto fluido
Manifesta, di solito, disponibilità e sicurezza nei rapporti affettivi. Bambino affettuoso e socievole. 
Forza alternata e/o con chiaro-scuri
Il bambino risente di lunghi sforzi ed è facilmente portato alla distrazione. Ha bisogno di essere continuamente rassicurato.

Colori

Figura colorata con tinte pastello
Sono segno di affettività e sensibilità e, a volte, timidezza.
Figura colorata con tinte forti
Esprimono sentimenti molto intensi, tra i quali potrebbe esserci anche aggressività e rabbia.
Realismo usato nei colori
È importante osservare se il bambino ha colorato in modo poco realistico qualche parte della figura umana.



           Note alla somministrazione

  • Se il sogg. disegna solo la testa, lo si prega di disegnare un’altra figura intera
  • È importante annotare commenti, tempo di esecuzione e l’ordine nel quale vengono disegnate le diverse parti del corpo
  • Alla fine del disegno (se non appare chiaro) chiedere sesso e/o età della figura
  • Presentare un altro foglio e chiedere altra figura umana di sesso opposto “ora disegni..”
  • Figura = Immagine di sé:
  • Nella maggioranza dei casi il soggetto disegna una figura di sesso, età, etnia e tipologia fisico simile a sé
  • Le difficoltà di identificazione sono da attribuire a:

–conflittualità riguardo la proprio sessualità
–Conflittualità riguardo la propria etnia
–Difficoltà col proprio fisico
–Desiderio di maturità (disegna fig. >età) o di regressione (fig. <età).






venerdì 14 dicembre 2018

La scrittura e il disegno: due modalità espressive per comprendere il disagio psichico di Salvatore Sasso

La scrittura e il disegno sono due modalità espressive per comprendere il disagio psichico.

Il disegno è la prima capacità grafica e comunicativa del bambino. Nell'adolescenza e nell'età adulta consente di poter riconoscere difficoltà personali e relazionali.

La scrittura si sviluppa e si armonizza, o non, lungo la crescita del bambino, dell'adolescente e dell'adulto, seguendo le loro capacità cognitive e affettive.

Quali sono gli elementi fondamentali che ci aiutano, in ambito grafologico e nel disegno, per un'analisi puntuale e dinamica?

In questo articolo ci occuperemo del Disegno. Per quanto riguarda la parte più specifica, a livello grafologico, ci avvarremo del contributo di esperti di grafologia: la Dott.ssa Katia Palumbo e la Prof.ssa Enza d'Errico.



Come analizzare il disegno
Quando ci si pone davanti a un disegno di un bambino, il primo obiettivo di un insegnante o di uno psicologo è quello di comprendere quali messaggi il piccolo sta lanciando, ma questo non significa che l’interpretazione dovrà condurre a rilevare comunque segnali psicopatologici.
Per evitare di poter commettere errori, bisogna tener presenti all’osservazione alcuni aspetti di tipo generale legati alla costruzione dinamica del disegno da parte del bambino.

ASPETTI
SIGNIFICATO
L’impugnatura dello strumento per disegnare o scrivere
Innanzitutto bisogna osservare se il bambino tenga in mano lo strumento per disegnare o scrivere naturalmente o piuttosto in maniera costretta. Ovviamente un’impugnatura inusuale non deve condurre ad una interpretazione di disturbo organico o funzionale della motricità. L’impugnatura più corretta è quella che consente il minor affaticamento possibile della mano. Una eventuale correzione può essere pensata soltanto quando il bambino ha raggiunto una buona strutturazione del sistema nervoso (12 anni circa). Per quanto riguarda la scelta della mano destra o di quella sinistra, essa deve essere la più spontanea possibile, nel rispetto della lateralizzazione fisiologica del bambino. Una forzatura della tendenza naturale del bambino potrebbe comportare inibizioni a livello psicologico con la conseguenza di un rallentamento o di una alterazione delle abilità relative al disegno e alla lingua scritta e parlata.
L’occupazione dello spazio sul foglio
Nell’affrontare lo spazio sul foglio il bambino ci mostra il suo temperamento, quanto movimento è in grado di compiere, il ritmo che utilizza e la forza vitale che ne emerge. Il disegno del bambino non fa altro che evidenziare quanto il bambino prova dentro di sé.
Se lo spazio utilizzato dal bambino oltrepassa i margini del foglio, o se il gesto è appena evidenziato, o se lo scarabocchio va verso l’alto, o se si blocca nella zona in basso vicino a lui, possiamo dire soltanto che il piccolo sta cercando di mostrarci il suo vissuto interno.
Se il bambino occupa il foglio con un gesto tondo, ciò può significare che ha un temperamento estroverso. In tal modo vive bene l’ambiente che sta fuori di sé. La sua espansività lo porta ad avere bisogno di ampi spazi. Mostra un carattere gioioso e allegro che stimola simpatia nelle altre persone. Dall’altra cerca anche approvazione e coccole. Si proietta verso l’esterno contornandosi di amici. È dunque un bambino che ha bisogno di stare non solo con i genitori manche con i coetanei.
Se il bambino invece occupa il foglio con angoli, spigoli e gesti contenuti, ciò può significare che ha un temperamento introverso. Ha bisogno di spazi più limitati, ma più sicuri e protetti. Non necessita di tanti amici anche se mostra molteplici interessi. Non ama la confusione. Il suo carattere introverso non ci deve far pensare che egli sia triste o malinconico. Un tratto prettamente costituzionale è la timidezza che però non deriva da un’influenza familiare.
Il punto di partenza
I primi scarabocchi il bambino inizia a disegnarli nella parte centrale del foglio, mostrando così il suo naturale egocentrismo. Tale modalità viene a significare che il bambino provi un certo benessere nel collocarsi al centro dell’interesse della figura adulta.
Quando un bambino inizia a scarabocchiare iniziando dalla parte marginale del foglio, potremmo ipotizzare la presenza di un’inibizione o una sorta di estraneità nei confronti dell’ambiente. Il bambino si trova in una situazione di impossibilità in cui non riesce ad occupare il posto che gli spetta in quell’ambiente con una forte inibizione anche a livello emotivo.
Se inizia a scarabocchiare partendo dalla sinistra del foglio, ciò viene a significare che il bambino desidera crescere, di muoversi verso gli altri e inoltre di sviluppare legami di amicizia. Se invece lo scarabocchio inizia da destra, si può dure che il bambino voglia rimanere ancorato al passato gratificante, ossia quando ancora si trovava nel grembo materno.
I tratti
Se il tratto è regolare, ossia sicuro e scorrevole, il bambino rimanda un’immagine di sé legata alla sicurezza rispetto ai propri affetti. Inoltre non mostra difficoltà a inserirsi in un ambiente diverso da quello familiare, entrando in relazione con i pari in maniera spontanea e immediata. Nel caso in cui il tratto fosse irregolare (incerto e spezzettato), il bambino ha problemi nel distaccarsi dalla famiglia così come nell’intrattenere relazioni all’interno di nuove situazioni sociali. L’andare a scuola può essere da lui vissuto come se i genitori volessero allontanarlo dall’ambiente familiare.
Queste caratteristiche del disegno possono aiutare l’educatore e il genitore a fornire al bambino messaggi di rassicurazione. Se gli adulti si pongono come una base sicura (nel senso bolwbiano), possono eliminare quei segnali ansiogeni che talvolta generano nel bambino delle paure. L’ansia non soltanto rafforza la dipendenza dall’adulto ma non permette di sviluppare la fiducia nei confronti della realtà esterna.
La pressione
La pressione marcata sul foglio significa che il bambino ha una forte carica vitale che è il segno della sua sicurezza nell’affrontare la realtà esterna. In tal modo il bambino può essere attivo e dinamico. Se provassimo a fermare il suo gioco, bloccando il suo movimento, avremmo come reazione aggressività che tenderebbe a scaricare sugli altri bambini, giocattoli, animali.
Quando la pressione si dimostra leggera, siamo in presenza di un bambino estremamente sensibile, il cui comportamento ha caratteristiche di timidezza e inibizione. Si stanca facilmente e pertanto ha bisogno di molte pause e poche stimolazioni. Per questo tipo di bambino bisogna sviluppare molto di più la ricchezza di sentimenti. Mostra una difficoltà nell’entrare immediatamente in contatto con gli altri. Ciò significa che si tratta di un bambino delicato anche nell’instaurare i rapporti con le altre persone, con le quali evita lo scontro e di fronte a eventuali attacchi di aggressività a parte dei pari, si chiude per timidezza.
La forma
Il cerchio consente al bambino di proiettarvi il volto umano. Via via vi aggiungerà gli occhi, il naso, la bocca, il tronco, le braccia, le gambe ecc. Quando il bambino disegna con il gesto curvo ciò mette in evidenza la sua apertura nella comunicazione. Il movimento circolare  dimostra assenza di tensioni e motricità distesa.
L’angolo esprime invece tensione e resistenza oltre al bisogno di essere accudito. È un bambino che necessita di essere supportato, specialmente quando deve affrontare situazioni nuove come ad esempio, l’ingresso a scuola o la nascita di u fratello. Lo scarabocchio angoloso può significare anche la lotta per la conquista dell’autonomia.
Quando lo scarabocchio è composto di tratti puntiformi possiamo affermare che il bambino è emotivamente provato. Sono dei colpetti dovuti alla paura dell’abbandono. Se la mamma lo rassicura la paura scompare, mentre al contrario la paura può trasformarsi in angoscia.
Se lo scarabocchio è formato da linee spezzate, il bambino può evidenziare la paura legata al distacco degli oggetti d’amore (la mamma, il papà, i fratelli, l’abitazione, i giochi ecc.). Può accadere che una situazione che si manifesta in un tratto angoloso possa essere rafforzato da linee spezzate: assistiamo al segnale di una rabbia per qualcosa che non si può avere o si teme di perdere.
Uno scarabocchio a forma di gomitolo indica che il bambino rivive il trauma della nascita se non ha auto modo di sperimentare situazioni di benessere. È come se il bambino si sentisse accartocciato, predisponendosi alla chiusura derivante da una sofferenza. Il piccolo lancia un messaggio per essere aiutato a dipanare l’ingarbugliato gomitolo dell’esperienza.

Dopo la fase dello scarabocchio
Fra i tre e i quattro anni iniziamo ad osservare forme e figure.
Le forme derivano dallo scarabocchio e si articolano man mano in maniera sempre più complessa, a partire dall’inizio della scuola dell’infanzia. I bambini tendono a ripetere forme geometriche, costruendo scene popolate di personaggi reali o immaginari che sono legati alle loro esperienze quotidiane. Loro hanno imparato a padroneggiare il foglio, muovendosi su esso in lungo e in largo, sperimentando così con il gesto tutte le direzioni (destra, sinistra, alto, basso, prima, dopo, davanti, dietro).
Per quanto riguarda le figure, queste vengono a strutturarsi con il perfezionamento delle forme. Il bambino sviluppa la percezione che il suo disegno verrà maggiormente compreso dagli altri soltanto se è simile alla realtà. Pertanto i disegni della figura umana, della casa, dell’albero si riempiranno man mano di particolari.
Il foglio da disegno diventa una sorta di palcoscenico su cui vengono drammatizzate scene di vita quotidiana oppure immaginate. Nei disegni dei bambini sarà più facile ritrovare immagini legate a scene di azione, mentre nelle bambine sono prevalenti scene connesse al mondo familiare.
Da questa introduzione si può capire che il disegno è strettamente legato alla maturazione affettiva, intellettiva e sociale del bambino. Ad esempio se un bambino disegna a cinque anni ancora l'omino come un "girino" ciò deve destare particolare interesse perché potrebbe indicare o un ritardo nell'acquisizione dello schema corporeo e/o problematiche affettivo relazionali, quindi la produzione grafica svela a che stadio di sviluppo il bambino si trova.
Verso i sei anni, il bambino, uscendo un po' dal suo egocentrismo, inizia ad essere interessato anche al mondo naturale e quindi si esperimenta nel rappresentare il PAESAGGIO. Lo sforzo che egli deve compiere in questa tappa è quello di adattare ed elaborare dei nuovi segni adeguati alla sua rappresentazione. Come per la figura umana, anche per il paesaggio c'è inizialmente la ripetizione della stessa immagine per possederla in maniera certa, poi avviene il suo continuo arricchimento.

Le prime case dei bambini sono composte da un quadrato e un triangolo; verso i cinque - sei anni compaiono le finestre con le tende, con le maniglie…c'è quindi la ricerca del dettaglio e l'interesse ad abbellire l'immagine stessa. Anche l'uso del colore diventa regolato da un esame della realtà maggiormente attinente, ma comunque ancora permane una certa soggettività.
In questa fase quasi tutti i bambini riescono a colorare dentro ad una forma; ormai hanno chiaro il concetto della linea come elemento che definisce lo spazio e quindi stabilisce il dentro e il fuori.
Con l'assimilazione di queste abilità c'è anche il rinforzarsi della relazione tra il colore e l'oggetto, una rappresentazione dello spazio che svela i nuovi rapporti di consapevolezza circa l'ambiente che lo circonda, ed inoltre il bambino non disegna più solo dal suo punto di vista ma considera la relazione logica fra gli oggetti. Il bambino ora riesce anche a disporre le immagini di un disegno secondo un ordine temporale e a poter verbalizzare l'effetto causale.
Nei disegni dei bambini compare anche la linea di terra; ci sono rispetto a questo elemento diverse ipotesi. Secondo V. Lowenfeld e W. Brittain la linea di base non può derivare da esperienze visive del fanciullo, in quanto né gli oggetti né le persone che si trovano su di un terreno poggiano in realtà sopra un'unica linea.
Si tratta invece di un fenomeno naturale che fa parte dello sviluppo del fanciullo. Invece M. Cesa Bianche e P. Bregani sostengono che l'introduzione della linea derivi da un'esperienza percettiva, anche se il bambino non la percepisce in modo esatto.
Ma a quest'età il bambino introduce anche un'altra linea, quella del cielo, dopo la quale generalmente c'è il colore azzurro. Queste partizioni dello spazio, le quali possono apparire semplici, in realtà riproducono un'analisi ed un'elaborazione molto complessa che il bambino compie sulla realtà.
Fino ai nove anni questa abilità di osservare e riprodurre in modo quasi schematico diventa la caratteristica principale della FASE DELLA COMPLESSITA'. Il bambino diventa abile a raggruppare, categorizzare e ordinare secondo categorie logiche, e poi riesce a riflettere queste elaborazioni mentali nelle rappresentazioni grafiche con semplicità e spontaneità.
La figura umana ora è definita, e spesso ripetuta perché ormai assolutamente sperimentata, ma nello stesso tempo adattabile a esprimere nuovi contesti. Ad esempio, se un bambino vede un particolare personaggio in TV lo riesce a riprodurre partendo dallo schema base per poi integrarlo con altre forme o colori in modo da avvicinarlo al modello.
Il bambino manifesta in questi "adattamenti" la sua creatività, la sua possibilità di elaborare conoscenze possedute. Anche il colore è ora usato secondo uno schema astratto e simbolico: il cielo azzurro, l'erba verde.., ma anche questo schema è personalizzato pur rimanendo ad esso fedele.
Nel fare l'erba verde ci sono diverse possibilità relative al materiale da usare, alle sfumature da effettuare, la forma del segno da presentare… quindi all'interno dello schema erba- verde il bambino mette in atto le sue presenze e abilità.
Anche l'espressione dell'azione è in questa fase centrale. Il bambino cerca di rendere il disegno dinamico e attivo, ed egli può rappresentare in un solo segno l'elemento che genera l'azione: è lo sguardo attento dell'altro che deve guardare l'immagine per coglierne la complessità che nasconde.
Dai nove anni in avanti si manifestano graduali cambiamenti che testimoniano i progressi nella maturazione percettiva ed intellettiva e la rinnovata sensibilità nel rappresentare l'esperienza. Scompaiono, infatti, gli schemi ripetitivi e si presentano modalità originali di rappresentazione, con una notevole quantità di dettagli. Anche nella fase precedente c'erano i dettagli, ma erano proposti sinteticamente e attraverso forme e linee geometriche; ora sono più realistiche e concrete.
Anche la capacità di osservare è di qualità migliore, quindi scompaiono le esagerazioni e le deformazioni con le quali in bambino esprimeva il suo vissuto, perché questo è manifestato o con l'inserimento di particolari o con la scelta stessa dell'immagine rappresentata. Il legame stretto oggetto - colore è meno rigido e vincolante, quindi c'è il tentativo di coglierne la particolarità e la specificità.
I rapporti tra le cose sono maggiormente proporzionati, la linea di base continua ad esserci ma con un significato diverso: diventa strada, pozzanghere, sabbia, dune… ciò per affermare che il bambino gradualmente supera lo schematismo dello stadio precedente.
Verso gli undici anni, si nota un ulteriore progresso nelle rappresentazioni: i particolari e le sfumature sono dominanti, c'è il riconoscimento degli effetti di chiaro - scuro, si esprime una certa prospettiva e la tridimensionalità, avviene la personalizzazione delle figure umane caratterizzandone l'espressione del viso e le caratteristiche sessuali, c'è la morbidezza delle linee per mostrare particolari oggetti e/o avvenimenti, e poi l'emergere dello spirito critico e quindi una risultante Immagine che tiene conto del mondo affettivo ed emotivo ormai evoluto del ragazzino.
Gentile signora ho cercato di rispondere in modo esaustivo alla sua interessante domanda ma mi rendo conto che forse, ad una prima lettura, non è così comprensibile. L'utilizzo delle tappe o fasi di sviluppo da una parte ci aiuta a contenere il processo di crescita, dall'altra rende la lettura forse un po' fredda.
Spero di averle dato il senso della complessità e della ricchezza che ogni segno o immagine possiede, di tutto ciò che nasconde e svela contemporaneamente del soggetto che si è espresso.
Disegnare è sempre un atto di fiducia verso l'altro, è un modo per poter farsi conoscere anche negli aspetti e nelle zone più nascoste di noi stessi. I bambini lo fanno in modo naturale e inconsapevole, quindi le loro produzioni risultano limpide e ricche di messaggi. Per questi motivi ogni disegno è un dono che noi adulti riceviamo e che dobbiamo accogliere e guardare con amore e responsabilità.
Bibliografia:
V. Lowenfeld - W. L. Brittain : Creatività e sviluppo mentale, ed. Giunti Barbera
M. Cesa Bianchi - P. Bregani: Psicologia generale e dell'età evolutiva, ed. Editrice la Scuola
Rita Gay Cialfi : Psicologia, ed. Edizioni Scolastiche Walk Over
Maria Belfiore - Luisa Martina Colli : Dall'esprimere al comunicare, Pitagora editrice Bologna