martedì 25 novembre 2014

La Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute: versione bambini e adolescenti (ICF-CY, WHO, 2007)



La scelta di un modello osservativo

L’ICF-CY ha la possibilità di consentire l’uso di un linguaggio comune per l’osservazione dei bambini. L’ICF, costruito inizialmente per una popolazione adulta, è stato successivamente sviluppato per i più giovani ed è un mezzo che permette di classificare i problemi di ogni individuo alla luce di diversi fattori che possono fermare o aiutare lo sviluppo degli alunni.
 Il modello ICF (International Classification of Functioning and Health) punta l’attenzione precisamente sulla salute e sul funzionamento della persona e non sulla sua disabilità. L’ICF si allontana da questa vecchia modalità  di pensiero, attraverso un cambio concettuale radicale: dalla “disabilità delle persone”, alla “salute delle stesse”, stabilendo un linguaggio comune” per poter essere usato e capito da persone che operano in campi differenti e da persone di Paesi diversi. Le funzioni mentali/psicologiche sono comprese nelle funzioni corporee, riferendosi all’organismo umano nella sua interezza. Salute e funzionamento sono la risultante di un’interconnessione complessa, globale e multidimensionale tra Attività Personali, legate sia dalle condizioni fisiche, sia dalle funzioni e strutture corporee, sia dalla partecipazione sociale e sia dai fattori contestuali (ambientali e/o personali).
Secondo il modello proposto dalle due Classificazioni dell'OMS (ICF e ICF-CY), le «barriere» sono dei «fattori nell'ambiente di una persona che, mediante la loro assenza o presenza, limitano il funzionamento e creano disabilità.
 Esse includono aspetti come un ambiente fisico inaccessibile, la mancanza di tecnologia d'assistenza rilevante e gli atteggiamenti negativi delle persone verso la disabilità, e anche servizi, sistemi e politiche inesistenti o che ostacolano il coinvolgimento delle persone con una condizione di salute in tutte le aree di vita». I «facilitatori», invece, sono «dei fattori che, mediante la loro assenza o presenza, migliorano il funzionamento e riducono la disabilità. Essi includono aspetti come un ambiente fisico accessibile, la disponibilità di una rilevante tecnologia di assistenza o di ausili e gli atteggiamenti positivi delle persone verso la disabilità, e includono anche servizi, sistemi e politiche che sono rivolti ad incrementare il coinvolgimento di tutte le persone con una condizione di salute in tutte le aree di vita. L'assenza di un fattore può anche essere facilitante, come ad esempio, l'assenza di stigmatizzazione o di atteggiamenti negativi. I facilitatori possono evitare che una menomazione o una limitazione dell'attività divengano una restrizione della partecipazione, dato che migliorano la performance di un'azione, nonostante il problema di capacità della persona».
Nel caso dello sviluppo dei bambini, la strategia ha come obiettivo l’eliminazione delle barriere, il supporto ai facilitatori, al fine di consentire quelli con difficoltà di apprendimento di poter costruire un proprio progetto di apprendimento. La seconda ragione per la scelta del ICF è che si tratta di un modello multidimensionale combinazione di vettori multipli di funzionamento.
Da parte della Organizzazione Mondiale della Sanità si è reso necessario l’adeguamento dell’ICF ad una popolazione di bambini perché:
·   la natura e la forma del funzionamento nei bambini sono diverse da quelle degli individui adulti;
·  il bambino, nella classificazione di funzionamento, è un "bersaglio in movimento", ossia in crescita;
-  gli indicatori di fattori di rischio funzionali sono fondamentali per la prevenzione e l'intervento precoce.

Le Convenzioni, le leggi e gli atti per i diritti dei bambini rispetto all'ICF sono:
           - la  Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo (1989): articolo 23; 
          - Le Regole Standard per l'equità delle opportunità; 
          - La Dichiarazione di Salamanca sul diritto all'istruzione;
·                     - L’Educazione per Tutti – Il Forum Dell’Educazione Mondiale;
                       -Diversi atti nazionali per l'istruzione e la salute delle persone con disabilità.

L'uso di ICF-CY sul campo è finalizzato a:               
- Profilo di funzionamento, attività e partecipazione per integrare/chiarire le diagnosi;                     -  - Inclusione  dei fattori ambientali;
- Il quadro biopsicosociale dell’interazione fra  persona e ambiente come base per la pianificazione del trattamento individualizzato;
- Il chiarimento  dei ruoli partecipanti all’ intervento.
L'ICF ci insegna ad osservare ogni situazione in modo globale, interconnesso, in relazione a diversi  fattori quali: l'auto-efficacia, l'autostima, la motivazione.

  La struttura del questionario ICF-CY
Il questionario della ricerca è stato il risultato dell’individuazione di alcune aree elettive per l’osservazione della dislessia, sia nella scuola dell’infanzia sia nella scuola primaria, risultando una versione ridotta del questionario originale.

I .C .F .- C .Y.
versione ridotta composta da una selezione mirata prettamente alla rilevazione di dati correlati alla nostra ricerca per la dislessia.
STRUTTURA DELLE SCHEDE OSSERVATIVE
1A breve elenco delle funzioni corporee
 
·                     funzioni mentali
·                     funzioni sensoriali e dolore
·                     funzioni della voce e dell’eloquio
·                     funzioni neuro-muscoloscheletriche e correlate al movimento
 
 
1B strutture corporee
·                     occhio, orecchio e strutture correlate
·                     strutture coinvolte nella voce e nell’eloquio
·                     strutture correlate al movimento
2 attività e partecipazione
 
·                     apprendimento e applicazione delle
   conoscenze
·                     compiti e richieste generali
·                     comunicazione
·                     mobilità
·                     cura di sé
·                     vita domestica
·                     interazioni e relazioni interpersonali
·                     principali aree di vita
·                     vita sociale, civile e di comunità  
 

 Linee guida per la codifica


 È necessario scegliere un insieme di codici per creare un profilo di funzionamento per l’individuo, tenendo conto delle Funzioni Corporee, delle Strutture Corporee, dell’Attività e Partecipazione e dei Fattori Ambientali. (Si tratta di codificare soltanto le informazioni rilevanti nel contesto di una condizione di salute e assumendo che il soggetto sceglierebbe di compiere l’azione.) Inoltre la codifica riguarda soltanto le informazioni esplicite, ossia le osservazioni e non le inferenze. Talvolta le inferenze possono essere essenziali, ad esempio, nelle Funzioni Mentali oppure quando si tratta di osservare le limitazioni nella capacità di guardare (d110) si parte dall’inferenza che il soggetto ha una cecità totale.

Un’altra indicazione riguarda la codifica di informazioni specifiche, ossia il codificare il massimo dettaglio possibile permesso dall’evidenza dell’osservazione. Bisogna , dunque, scegliere un insieme di codici per creare un profilo di funzionamento dell’individuo che tenda a:

1.             Codificare solo le informazioni rilevanti;

2.             Codificare solo le informazioni esplicite;

3.             Codificare le informazioni specifiche.

Di seguito proponiamo uno schema in cui sono rappresentati tutti gli elementi di codifica:

Per quanto riguarda l’uso dei qualificatori è fondamentale:

        a.     Trovare la categoria appropriata (rilevante, esplicita, specifica);

        b.    Usare il qualificatore o i qualificatori per ogni componente.

I Qualificatori sono così organizzati:

 Ogni dimensione della disabilità ed i Fattori Ambientali utilizzano dei qualificatori che forniscono informazioni rilevanti alla dimensione o componente.

Tutti i primi qualificatori delle dimensioni di disabilità denotano l’estensione o la gravità di un problema in quella componente.

Il primo qualificatore per i Fattori Ambientali denota l’estensione per cui un fattore dell’ambiente agisce come barriera o facilitatore.

Tutti i primi qualificatori utilizzano la stessa scala ordinale per l’estensione o la gravità.

Questa scala di gravità è comune per i primi qualificatori usati sia per Funzioni e Strutture Corporee, per i qualificatori di capacità e performance di Attività e Partecipazione e per i qualificatori di barriera e facilitatore nei fattori ambientali.

Questa scala a cinque passi non deve essere considerata uno strumento di assessment, ma è sufficientemente sensibile per cogliere differenze significative nel tempo. Il significato dei punti-soglia di base (lieve, moderato, grave) dipenderà dalla dimensione e in alcuni casi dalla categoria particolare per cui viene applicato il qualificatore.

 L’OMS offre un range di percentuali per ogni punto-soglia, che sono applicabili per l’uso clinico dell’ICF e che incorporano due assunti:

1) che il margine di errore agli estremi (nessun problema/problema completo) è del 4%;

2) poiché la popolazione a cui si applica la scala dovrebbe essere sopra la soglia clinica, il problema grave dovrebbe cominciare al 50%

Si noti che l’OMS offre queste percentuali come suggerimento e base per la ricerca. Gli utenti sono incoraggiati a sviluppare le loro proprie percentuali, basate sull’evidenza e sulle correlazioni con strumenti di assessment esistenti.

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