Le difficoltà che gli alunni incontrano nell'ambito
scolastico possono essere il segnale di un malessere affettivo e relazionale,
che si può manifestare con difficoltà di apprendimento, rendimento scolastico
inferiore alle reali capacità, difficoltà di concentrazione e di attenzione,
iperattività, disimpegno, particolari
difficoltà a comunicare e relazionarsi sia con i compagni sia con gli
insegnanti.
“Il “Mal di scuola” vuole evidenziare proprio quali
dinamiche complesse si sviluppino in un’istituzione scolastica, tenendo ben
presente che non è l’istituzione che fa
ammalare gli alunni. Infatti bambini e ragazzi arrivano a scuola con una loro
“valigia” piena di vissuti e di storie che man mano si dipanano (Sasso, 2010).
Il “Mal di scuola” costituisce pertanto un problema
complesso a caratterizzazione multifattoriale, che richiede un approccio
multidisciplinare integrato.
I primi studi da noi effettuati hanno portato a
definire il “Mal di scuola” come “tutte quelle situazioni di difficoltà e
disagio che gli alunni manifestano in
classe, non certo ipotetici effetti deleteri prodotti dall’istituzione
scolastica” (Sasso, 2010).
Quindi, parlare di “Mal di scuola” significa
procedere alla disamina delle possibili conseguenze che il disagio scolastico può apportare alla
sfera emotivo-affettiva e metacognitiva dell’alunno. Si parla di un disagio che può colpire alunni
di scuola primaria e secondaria di I grado attraverso il seguito di sintomi a
carico dell’ apparato gastrointestinale e/o di quello respiratorio, disturbi
del sonno, mal di testa. Tutti i disturbi psicosomatici insieme ai loro
correlati di apatia, iperattività e disturbi dell’apprendimento sono in grado
di sfociare in una conclamata “fobia della scuola”.
Gli studi compiuti da Sasso e i suoi collaboratori,
fin dal 2005 presso la Facoltà di Psicologia dell’Università di Chieti, hanno
evidenziato come le variabili in gioco nel determinare la presenza del nostro costrutto
d’interesse, ossia il Mal di scuola, siano di tipo intrapersonale e
interpersonale.
Le dimensioni del nostro costrutto sul Mal di scuola
si basano su 7 fattori:
- il 1° fattore, la somatizzazione dell’ansia, mette
in luce la fisionomia di un alunno che mostra eccessive preoccupazioni per il
proprio corpo, vaghi e numerosi sintomi psicosomatici (dolore di stomaco,
fatica, dolore e debolezza fisica), difficoltà psicologiche negate, ma anche
estroversione e facilità nei rapporti sociali;
- il 2° fattore, l’autostima, valuta i seguenti
aspetti: le relazioni interpersonali, la competenza di controllo dell’ambiente,
l’emotività, il successo scolastico, la vita familiare, il vissuto corporeo;
- il 3° fattore, le relazioni interpersonali,
definisce un bambino/ragazzo che cresce attraverso il rapporto con i propri
genitori, coetanei e insegnanti.
- il 4° fattore, le coscienziosità, si riferisce
alle capacità di autocontrollo/autoregolazione del soggetto. Per questo, chi
ottiene alti punteggi in questa scala tende a descriversi come molto
riflessivo, scrupoloso, ordinato, perseverante;
- il 5° fattore, l’apertura mentale, rileva le
dimensioni di apertura all’esperienza e alla cultura di un soggetto, per
valutare l’interesse a tenersi informati, nei confronti della lettura e ad
acquisire conoscenze;
- il 6° fattore, gli stili attributivi e
motivazionali, mostra il locus of control
(interno/esterno) del soggetto, nonché la sua motivazione nel raggiungimento
degli scopi prefissati;
- il 7° fattore, la metacognizione, delinea
l’aspetto di un soggetto che utilizza un ottimale approccio allo studio, corredato
da strategie volte ad implementare il successo scolastico.
2. Il QMMS: uno
strumento di rilevazione a più dimensioni
Per rilevare le difficoltà degli
alunni, sia a livello intrapersonale sia interpersonale, si è pensato di preparare
un questionario in cui i sette fattori, precedentemente descritti, potessero
essere rilevati contemporaneamente. Lo strumento è stato perciò strutturato come
il Test del Mosaico di Gille, ossia utilizzando prove tratte da test di
differenti autori, in relazione ai nostri punti di indagine. Per ognuno dei
sette fattori è stata costruita una sottoscala, considerando per ognuna un
riferimento a test già standardizzati. Si riportano di seguito tra parentesi
gli autori a cui ci siamo ispirati per ognuna delle dimensioni: 1) somatizzazione
dell’ansia (Pancheri, P., Sirigatti, S., 2002); 2) autostima (Bracken B. A.,
2003); 3) relazioni interpersonali (Bracken B. A. ,1993); 4) e 5)
coscienziosità e apertura mentale (Caprara G.V., Barbaranelli C., Borgogni L.,
2000); 6) stili attributivi e motivazionali (Ravazzolo C., De Beni R., Moè A.,
2005); 7) metacognizione (Cornoldi C., De Beni R., Zamperlin C., Meneghetti C,
2005).
Il questionario è
autosomministrabile (self-report) per tutti gli alunni dagli 8 ai 20 anni. Si è
ritenuto che le autovalutazioni siano particolarmente indicate per analizzare i
vissuti personali, le emozioni, le motivazioni interiori dei bambini e le loro
percezioni delle relazioni, con il vantaggio di garantire l’anonimato dei
soggetti in modo tale che questi si sentano liberi di poter dire qualsiasi cosa
senza timore sulla loro vita, sui vissuti a casa, a scuola, nel tempo libero
ecc.(Aureli, Bascelli, Camodeca, Di Sano, 2008).
Il QMMS è composto da 111 item,
posti sia in forma sia positiva (40 item) sia negativa (61 item), che prevedono
una valutazione attraverso una scala Likert a 5 punti.
3. La
standardizzazione del QMMS
Affinché il questionario potesse
avere una solida validità di riconoscimento e prevenzione, si è pensato ad una
sua standardizzazione con un congruo numero di soggetti, pari a 1577 alunni
dagli 8 ai 14 anni (Sasso, 2011).
Gli alunni, 825 maschi e 744
femmine (tra scuola Primaria - 791 alunni - e Secondaria di primo grado – 786
alunni), frequentano tutti la scuola statale in tre Regioni: l’Abruzzo
(province di Pescara e di Chieti), la Puglia (provincia di Foggia) e la
Calabria (provincia di Cosenza).
Gli alunni presi in
considerazione appartengono a 90 classi (ben 17 scuole!), così distribuiti:
-
16 classi di alunni di terza primaria;
-
16 classi di alunni di quarta primaria;
-
16 classi di alunni di quinta primaria;
-
14 classi di alunni di prima (secondaria di I° grado) ;
-
14 classi di alunni di seconda (secondaria di I°
grado);
-
14 classi di alunni di terza (secondaria di I°
grado).
4. I risultati
relativi al Campione normativo (Abruzzo, Calabria, Puglia)
Dalla lettura dei valori medi del campione normativo (figura 1), abbiamo
ipotizzato che:
·
i soggetti, i cui valori medi in tutte le
dimensioni, confrontato con i valori medi del campione di riferimento, che occupano
l’area centrale della distribuzione normale rientrano in coloro che adottano
comportamenti idonei al contesto e quindi nella norma;
·
i soggetti, che presentano bassi valori nelle
dimensioni: autostima, apertura mentale, relazioni interpersonali, coscienziosità, metacognizione ed alti valori nelle
dimensioni: somatizzazione dell’ansia,
stili attributivi motivazionali, collocandosi verso i due estremi della
distribuzione normale, potrebbero
considerarsi soggetti che tendenzialmente adottano comportamenti disfunzionali;
·
i soggetti che presentano valori bassi o alti
nelle dimensioni indicate, sempre rispetto ai valori medi del campione di
riferimento e occupano le aree estreme collocandosi al di sotto o al di sopra
di 2 σ (deviazioni standard ) potrebbero essere considerati a rischio di
comportamenti disfunzionali o con il “Mal di scuola”;
·
I punteggi medi della Scuola Primaria e
Secondaria sono sostanzialmente identici: divergono di poco per gli Stili
attributivi, per la Coscienziosità e l’Apertura Mentale;
·
nei punteggi medi del campione della Scuola
Primaria e della Secondaria non si sono riscontrate differenze tra maschi e
femmine.
Figura 1 I valori medi delle dimensioni del QMMS
5. Un’ indagine
sperimentale per la verifica sul campo del QMMS
L’obiettivo del successivo progetto di ricerca (maggio
2010) è stato quello di dare significatività statistica al Questionario,
mediante il confronto fra i valori ottenuti dal campione di confronto della
regione Marche (Provincia di Fermo – Porto S. Elpidio) con quelli, attualmente
a disposizione, del campione normativo, ossia la popolazione scolastica delle
regioni Abruzzo, Puglia e Calabria. Il fine ultimo è stato quello di utilizzare
il Questionario per individuare, all’interno delle classi, i comportamenti
disfunzionali attraverso il riconoscimento delle variabili che concorrono alla
loro produzione.
Gli alunni utilizzati come campione per la
somministrazione del QMMS sono in totale 269, di cui 128 per la Scuola primaria
- 53 maschi (41,4%) e 75 femmine (58,6%)
- e 141 per la Scuola secondaria di I
grado - 82 maschi(58,2%) e 58 femmine
(41,1%). Un alunno non ha indicato il sesso.
Le classi coinvolte:
-
2 classi di alunni di terza primaria;
-
3 classi di alunni di quarta primaria;
-
2 classi di alunni di quinta primaria;
-
2 classi di alunni di prima (secondaria di I° grado);
-
2 classi di alunni di seconda (secondaria di I°
grado);
-
2 classi di alunni di terza (secondaria di I°
grado).
Il confronto tra il “campione normativo” (Regioni Calabria,
Puglia e Abruzzo) e quello di confronto (Regione Marche) è stato indispensabile
per assicurare significatività statistica ai valori già ottenuti con altri di
campioni di diversa popolazione scolastica, per realizzare la standardizzazione
del QMMS.
6. L’uso
pedagogico clinico del QMMS
È stato ipotizzato
quindi che un soggetto con “Mal di scuola”, confrontato con i valori del suo
gruppo di riferimento, dovrebbe presentare quattro
o più valori critici. I valori sono comunque alterati se risultano alti nella somatizzazione dell’ansia e
negli stili attributivi motivazionali; e bassi
nell’autostima, nella coscienziosità, nell’apertura mentale, nelle
relazioni interpersonali e nella meta cognizione.
Una maggiore
attenzione, dunque, è stata dedicata ll’individuazione del soggetto con il “Mal
di scuola” mediante l’utilizzo delle Scale
di Controllo del QMMS, che permettono la lettura dei dati di varianza
e deviazione standard nelle sette dimensioni indicate, e la definizione della
soglia minima e quella massima in cui si collocano i soggetti con valori
normativi standardizzati.
Nel livello
di attenzione sono inclusi i valori che si allontano 1 deviazione std.
dalla media; nel livello critico
sono inclusi i valori che si allontano 2 deviazioni std. dalla media.
I punteggi del soggetto per singola dimensione sono
stati inseriti in un apposito grafico, poi evidenziati di giallo (la media più
o meno 1 deviazione standard) o rosso (la media più o meno 2 deviazioni
standard) sulla base delle indicazioni dettate dalle Scale di Controllo del
QMMS (Figura 2). In tal modo, si è ottenuta una lettura generale del singolo alunno
e una panoramica complessiva del campione analizzato, in seguito rappresentato
graficamente in percentuale su quattro livelli:
-
livello
di attenzione che include i soggetti che presentano quattro o più valori
gialli;
-
livello
di guardia che include i soggetti
che presentano da 1 a 3 valori rossi;
-
livello
critico che include i soggetti che presentano 4 o più valori rossi;
-
livello
della “normalità” che include i
soggetti i cui valori risultano uguali o superiori al Punto 0 nel caso
dell’autostima, della coscienziosità, dell’apertura mentale, delle relazioni
interpersonali e della meta cognizione; uguali o inferiori al Punto 0 nel caso
della somatizzazione e degli stili attributivi motivazionali.
µ-3ds
|
µ-2ds
|
µ-1ds
|
µ
Punto 0
|
µ+1ds
|
µ+2ds
|
µ+3ds
|
Deviazione
standard
|
|
SOMATIZZAZIONE
|
||||||||
Scuola
Primaria
|
1,45
|
1,83
|
2,21
|
2,59
|
2,98
attenzione
|
3,36
critico
|
3,74
|
0,38
|
Scuola
Secondaria
|
1,32
|
1,72
|
2,12
|
2,52
|
2,92
attenzione
|
3,31
critico
|
3,71
|
0,40
|
AUTOSTIMA
|
||||||||
Scuola
Primaria
|
2,12
|
2,64
critico
|
3,16
attenzione
|
3,68
|
4,20
|
4,72
|
5,24
|
0,52
|
Scuola
Secondaria
|
2,14
|
2,68
critico
|
3,22
attenzione
|
3,76
|
4,30
|
4,84
|
5,38
|
0,54
|
L’analisi delle medie dei due Campioni mostra il medesimo flusso (una convergenza
sulla dimensione dell’Autostima, con qualche differenza nel Campione di
Confronto sia della Scuola Primaria sia della Scuola Superiore di I grado (Figura
3).
Fig. 3 Confronto tra le medie dei due Campioni
Se si
analizzano le differenze di genere nel Campione della Regione Marche si può
evidenziare un diverso andamento della curva nelle femmine della Scuola
Primaria, che coincide soltanto per la somatizzazione
dell’ansia , per gli Stili attributivi e motivazionali e la meta cognizione (Figura
5). Le medie divergono in corrispondenza dell’autostima, della coscienziosità, dell’apertura mentale e
delle Relazioni interpersonali.
Poco coincidente con la media generale è anche il
Campione delle femmine appartenenti alla Scuola secondaria di primo grado
(Figura 4). In questo caso la somatizzazione dell’ansia è in media un po’ più
alta, mentre più basso è il valore della coscienziosità.
Fig. 4 Confronto tra maschi e femmine nei due
campioni
Nel confronto tra la Scuola primaria e la Secondaria,
la dimensione dell’Autostima è maggiormente problematica nella prima; infatti, sono
presenti più alunni con valori critici (10 alunni) rispetto a quelli della secondaria
di I grado (6 alunni). Tali valori risultano un po’ più alti nei maschi (60%); nella
Scuola secondaria di I grado è la dimensione della Meta cognizione a risultare più
problematica, in quanto si rilevano più
alunni con valori critici (18 alunni) rispetto ai 6 della scuola primaria
(soprattutto nei maschi con l’83%), a cui segue l’Apertura Mentale, la
Coscienziosità e gli Stili Attributivi e Motivazionali. In tutti i casi il
genere maschile è sovra rappresentato (Re. I. 77%; A. M. 73%; S.A.M. 80%) . In
generale, dal confronto tra i due campioni della popolazione scolastica, è la
Scuola secondaria di I grado che detiene il maggior numero di alunni con valori
critici (67 soggetti contro 31)(figura 5).
Osservando il Livello di Attenzione, possiamo notare
come il genere femminile sia più esposto in generale nella Scuola Primaria.
Operando dei distinguo in questo livello
i maschi sono più a rischio nella Somatizzazione dell’ansia e nella
Coscienziosità. Le alunne nell’autostima (59% vs il 41% dei maschi), negli
Stili attributivi (64% vs il 36%), nell’Apertura Mentale (58% vs 42%)e nelle
Relazioni Interpersonali (65% vs il 35%). Nella meta cognizione le difficoltà
sono suddivise tra maschi e femmine al 50% (figura 5).
Per quanto riguarda sempre il Livello di Attenzione,
nella Scuola Secondaria è sovra rappresentato il genere maschile con il 62%
rispetto al 38% delle femmine. Quindi la percentuale è superiore in tutte le
dimensioni (figura 5).
LIVELLI
|
ATTENZIONE SCUOLA
PRIMARIA
|
CRITICO
SCUOLA
PRIMARIA
|
ATTENZIONE
SCUOLA SECONDARIA
|
CRITICO
SCUOLA SECONDARIA
|
||||||||||
DIMENSIONI
|
MASCHI
|
FEMMINE
|
MASCHI
|
FEMMINE
|
MASCHI
|
FEMMINE
|
MASCHI
|
FEMMINE
|
||||||
Somatizzazione
dell’ansia
|
7
|
4
|
2
|
2
|
10
|
7
|
3
|
2
|
||||||
Autostima
|
9
|
13
|
6
|
4
|
18
|
15
|
4
|
2
|
||||||
Stili Attributivi e
Motivazionali
|
4
|
7
|
2
|
0
|
17
|
9
|
4
|
1
|
||||||
Coscienziosità
|
9
|
5
|
1
|
1
|
11
|
7
|
7
|
2
|
||||||
Apertura
Mentale
|
5
|
7
|
1
|
1
|
15
|
6
|
8
|
3
|
||||||
Relazioni
interpersonali
|
7
|
13
|
2
|
3
|
9
|
5
|
10
|
3
|
||||||
Metacognizione
|
6
|
6
|
4
|
2
|
10
|
3
|
15
|
3
|
||||||
Figura 5 I valori medi individuali dei livelli critici
e di attenzione suddivisi per genere
Risulta alquanto elevato, quindi estremamente delicato, il dato che
attribuisce nel livello di guardia il 33% degli alunni, di cui il 15% della
Scuola Primaria e il 18% della Scuola secondaria di I grado. In altre parole,
44 alunni risultano avere più di 4 aree psicologiche indagate compromesse, il
che suggerisce a noi adulti di prestare maggiore attenzione su questi
alunni-figli sempre più soli a fronteggiare le difficoltà e i disagi che la
vita li costringe ad affrontare.
Risulta anche
apprezzabile e articolato, il dato complessivo
del Campione in oggetto che attribuisce il 33% alla disfunzionalità dell’Autostima: i
soggetti sembrerebbero soffrire di bassa autostima, ovvero non hanno o
hanno poca consapevolezza del proprio valore agli occhi del mondo che li
circonda (genitori, parenti, amici, insegnanti); e il 20% alla disfunzionlità Metacognitiva: i soggetti sembrerebbero
incapaci di autoriflettere sulle proprie competenze mentali, quindi di
controllare i propri pensieri e dirigere correttamente i propri processi di
apprendimento. Ne consegue che altre variabili psicologiche concettualmente
legate alla metacognizione possono risultare malfunzionanti: l’autostima,
per l’appunto, che riflette la coesione e la struttura del sé; il senso di
autoefficacia, cioè il proprio senso di competenza; lo stile
attribuzionale, ovvero l’importanza che il soggetto attribuisce alle
strategie che potrebbero essere adottate per migliorare la propria prestazione;
infine, la motivazione all’apprendimento.
8. Un caso esemplificativo
Il soggetto n. 128 è un ragazzo di 11 anni, nella
Scuola di Porto S. Elpidio, che frequenta la classe quinta della Scuola Primaria
ed è ripetente.
Figura 6 Il confronto tra soggetto e campione normativo
Come si può osservare nella figura 6, i valori medi
del soggetto si discostano dai valori medi del campione normativo, in quanto presenta
valori alti nella somatizzazione, nell’autostima e negli stili attributivi
motivazionali (locus of control esterno) e valori molto bassi nelle relazioni
interpersonali e nella metacognizione. Nella coscienziosità e nell’apertura
mentale, l’alunno presenta valori nella norma:
SOM
|
AUT
|
SAM
|
COS
|
APM
|
REI
|
MET
|
|
Media
|
2,59
|
3,68
|
2,64
|
3,07
|
3,47
|
3,60
|
3,27
|
Soggetto
|
3,19 attenzione
|
3,14 attenzione
|
3,21 attenzione
|
3,07
|
4
|
1,36 critico
|
2,07
critico
|
L’alunno
evidenzia dunque un profilo disfunzionale che mette in luce i suoi punti di
debolezza (Figura 7). Il modello
teorico del test sulle Relazioni si basa sul presupposto che gli individui si
comportino e si adattino in modo differenziato secondo i vari contesti in cui
si trovano ad agire. L’alunno, inoltre, pensa di non poter far nulla per
cambiare le cose ecc. La lettura
di questi valori “conferma” quanto ipotizzato, ossia che un alunno con il “Mal
di scuola” è un soggetto che manifesta una disfunzione in una o più dimensioni,
e dunque, come detto più sopra, “andrà osservato nei suoi contesti di
riferimento, in quanto i suoi sintomi
rappresentano soltanto un epifenomeno di una realtà più ampia”.
La rilevazione di un profilo disfunzionale
permetterà alla scuola di attivarsi per costruire un piano di supporto
personalizzato mirato allo sviluppo dei suoi punti di debolezza ma anche
all’individuazione dei suoi punti di forza.
Regione Puglia
Anche in un altro campione formato da 95 alunni
della scuola Primaria (in 6 classi) e a 55 alunni della scuola media (in 3
classi), che frequentano l’Istituto Comprensivo “P.Giannone” di Ischitella (FG), l’analisi delle medie mostra il
medesimo flusso (una convergenza sulla dimensione dell’Autostima, con qualche
differenza nel Campione di Confronto sia della Scuola Primaria sia della Scuola
Superiore di I grado(Figura 8).
Fig. 8 Confronto
tra il campione normativo e i due di controllo
10. Considerazioni finali sul “Mal di scuola”
Per non stigmatizzare o etichettare dunque un alunno avente il “Mal di scuola”, bisogna presupporre che egli sia
osservato nei suoi contesti di riferimento , in quanto i suoi sintomi
rappresentano soltanto un epifenomeno di una realtà psico-socio-pedagogica e relazionale più ampia.
“In questo modo agiremo per il bene di questi
ragazzi che chiedono solo di non essere mortificati perché non riescono, di non
essere trattati come casi speciali e di non rimanere ai margini della vita
scolastica” Dupuis,2006).
È estremamente importante sottolineare come le
difficoltà di apprendimento, di cui il nostro studio sul Mal di scuola, debbano
essere ben distinte dai disturbi specifici di apprendimento. Tale distinzione è
fondamentale, come afferma Lucangeli (2006,1), per focalizzare il problema e
predisporre un intervento adeguato.
Il QMMS potrebbe essere uno strumento per aiutare la
scuola a saper meglio definire le difficoltà di apprendimento attraverso un quadro
multi variegato. Infatti, in una ricerca (Lucangeli , 2006, 2) con un campione
nazionale, è stato evidenziato come gli insegnanti non sappiano descrivere e distinguere correttamente le differenze tra
le difficoltà di apprendimento e i disturbi specifici e come i Dirigenti
Scolastici spesso rimandino agli insegnanti stessi le competenze per
l’individuazione nelle classi degli alunni con problemi. Gli autori dello
studio si chiedono come si possa intervenire correttamente quando ci si trovi
di fronte un soggetto che presenta
disturbi o difficoltà, se non ne riconosce l’origine e non se ne sa identificare
le caratteristiche principali.
Nella stessa ricerca è emerso, allo stesso tempo,
che i docenti ritengono importante intervenire tempestivamente per cercare di
risolvere i casi di difficoltà di apprendimento. Dai dati sulla percezione
delle difficoltà di apprendimento nella scuola , come afferma Rulli (2006), si
rileva, però che i docenti evidenzino un atteggiamento poco incline verso
l’autovalutazione delle proprie competenze ed esprimono i bisogni di acquisire
maggiori competenze sui meccanismi funzionali dell’apprendimento e di essere
supportati nella loro funzione da servizi e personale qualificato. Condivido
perciò in pieno le proposte dell’autore che hanno le stesse finalità rispetto
alla conoscenza delle problematiche che stanno alla base del “Mal di scuola”:
• Costituzione sub Unità Operative nel sistema
integrato di servizi e di interventi sociali, così come definito dalla legge
328/00, che operino esclusivamente per il supporto alla scuola e ai docenti per
tutti i casi di difficoltà di apprendimento.
• Organizzazione di corsi di
formazione/aggiornamento per fornire ai docenti competenze specifiche a
riconoscerne i sintomi più significativi per poter individuare i casi.
• Integrazione nel curricolo formativo di discipline
specifiche sulle dinamiche dell’apprendimento.
Bibliografia
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T., Bascelli E., Camodeca M., Di Sano S. (2008). Il bambino in classe. Aspetti
teorici e strumenti di valutazione. Carocci Editore, Roma.
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Firenze.
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Cornoldi
C., De Beni R., Zamperlin C., Meneghetti C. (2005). AMOS 8-15, Abilità e motivazione
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Lucangeli, Mario Dupuis, Elisabetta Genovese, Giuseppe Rulli (a cura di) 2006,
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2011, 11-17, Giunti-OS, Firenze.
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